Tecniche Scout - Orme ed Impronte


Il Linguaggio delle Tracce


I sentieri dei più bei parchi italiani sono spesso aree frequentate da molti appassionati naturalisti, ma anche da famiglie desiderose di un contatto con la natura: se attraversati con attenzione e spirito d'osservazione (e con una cartina se non si conoscono) possono riservare molte sorprese.
La fauna selvatica è sempre elusiva ed il comportamento schivo è la sua principale arma di salvezza, tuttavia durante l'espletamento delle varie funzioni vitali ogni animale lascia segnali, resti di pasti, spiumate, impronte... un vero linguaggio di tracce apparentemente indecifrabile ma capace di svelare segreti e presenze inaspettate.


Esaminando le impronte è possibile capire di quale animale si tratta e così imparare durante una escursione che il territorio che stiamo attraversando non è disabitato come sembra. Forma e dimensione dell'orma permettono di capire chi l'ha lasciata. Alcuni animali appoggiano tutta la pianta del piede, altri appoggiano solo le dita e hanno dei cuscinetti plantari, altri appoggiano solo alcune dita del cosiddetto zoccolo.
L'orma è il segno lasciata da una singola zampa mentre le orme di tutte le zampe formano la traccia; l'insieme delle tracce sul percorso seguito dall'animale formano la pista.
Collezionare orme è un buon modo per studiarle con calma anche una volta a casa propria, ma per far questo è, necessario saper fare un calco in gesso.


Cinghiale
Dimensione dell'impronta di circa 6-9 cm di larghezza; resta sempre impressa l'impronta delle due dita mediane. Al passo, le zampe sono poggiate un po' in fuori, i posteriori sull'orma degli anteriori, appena più indietro. Gli speroni sono quasi sempre impressi. La presenza del cinghiale è maggiore nelle zone appenniniche tra i 300m e gli 800m di altitudine, prevalentemente boschive.

Alberi dalla corteccia parzialmente asportata e ricoperta di fango secco a circa 1 m di altezza dal suolo indicano il passaggio di un cinghiale che si è prima rotolato in una pozzanghera di fango e quindi strofinato contro l'albero stesso.

Lupo
Impronta lunga circa 9-11 cm e larga 8-10 cm, forma arrotondata con le unghie e i polpastrelli ben in evidenza. Le orme delle zampe anteriori, pur essendo molto simili a quelle posteriori, sono più grandi.

Volpe
Anche se di taglia più piccola la sua impronta assomiglia a quella di un cane; lunga in media 6 cm e larga 4 cm, dalla forma ellittica con un segno più marcato delle unghie.
Spesso pone la zampa posteriore nell'impronta lasciata dalla zampa anteriore producendo quindi una traccia che sembra la successione di una singola orma.

Lepre
La traccia della lepre è inconfondibile; entrambe le specie, lepre comune (presente fino ai 2000 m di altitudine) e lepre bianca (tra i 1200 e i 2800 m), si muovono sempre con la caratteristica andatura a balzi (non possono infatti ne camminare ne trottare) con le zampe anteriori che si appoggiano una dietro l'altra e le posteriori che si appoggiano sempre davanti alle anteriori, in posizione parallela.
Le zampe anteriori sono munite di cinque dita, anche se il pollice, quasi sempre atrofizzato, non lascia alcuna traccia, mentre le posteriori, più lunghe e larghe, presentano solo quattro dita; spesso però le tracce della lepre sono poco identificabili perché, soprattutto la lepre alpina, le piante delle sue zampe sono pelose.

Tasso
Tipico piantigrado, il tasso poggia a terra l'intera pianta della zampa, lasciando impronte larghe e nette, molto simili a quelle di un orso nano.
L'orma è schiacciata, lunga circa 5-7 cm e larga 4 cm; mostra artigli molto visibili e cuscinetti delle dita allineati e paralleli tra loro. Le orme anteriori lasciano impressi i segni delle unghie per circa 2-3 cm, quelle posteriori solo per 1 cm.


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Aggiornato al 18/10/2008   -   Versione 4.2